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CASTELLETTO
Via Ghedina (Parete Ovest)

relazione: Roberto Geromet, salita del 7/7/2013

Primi salitori: L. Ghedina, E. Monti, M. Zardini, 21 settembre 1947
Sviluppo: 235 m
Difficoltà complessiva: TD
Difficoltà massima: 6°-
Tempo previsto: 3 - 4 ore
Roccia: molto buona sui tratti chiave; da discreta a buona il resto
Materiale: friend; qualche chiodo per le evenienze (soste attrezzate e chiodi di passaggio presenti)

 

relazione completa in pdf

 


 

 

 

 


CASTELLETTO, m 2656

Via Ghedina (Parete Ovest)

Bel percorso classico che si svolge sulla parete occidentale del Castelletto della Tofana, in mezzo a due vie "moderne" quali la Grande Guerra, sulla sx, che nella parte finale praticamente sfiora, e la GuGu (vedi Dolomiti Orientali 2, Itin. 041).
Sui tratti impegnativi la roccia è ottima e permette una scalata di soddisfazione per chi comunque padroneggi il grado.
In alcuni tratti più semplici e specialmente sul primo tiro la roccia invece non è all'altezza del resto della via e richiede attenzione.

Accesso:
Dalla Casa Cantoniera circa 1,5 Km prima del Passo Falzarego provenendo da Cortina, si segue il sentiero CAI 412 che, dopo un tratto nel bosco, sfocia nella carrareccia che sale verso Forcella Col dei Bos (indicazioni per "Forcella Bois"). La si segue verso dx (verso sx si va agli attacchi delle vie del Col dei Bos e delle Torri del Falzarego) fin dove la strada termina. Si prosegue per comodo sentiero (segn. 402) fino alla Forcella Col dei Bos, m 2331. Qui si piega a dx per dirigersi direttamente verso la base della parete (l'itinerario è già interamente visibile) dapprima destreggiandosi per terreno molto accidentato, sede di molte postazioni belliche della Grande Guerra, e poi per ghiaie mirando ad un grosso masso squadrato ben visibile dalla forcella. Da questo in linea diretta all'attacco, situato poco a dx dello spigolo NO. L'attacco è sotto un diedro biancastro (il dx di due simili e paralleli). Ore 1.

Salita:
1)
•  Si scala completamente il diedro (p. 4°+), di roccia a tratti friabile, giungendo sotto un secondo diedro un po' a sx del primo e più appoggiato. Proseguire lungo la logica linea di salita che conduce ad un caminetto che si scala (1C) giungendo all'ampia cengia soprastante con sosta sotto l'evidente diedro successivo. 50 m; 4°, p. 4°+; 1C, 1CF.
2)
•  Per una breve paretina di roccia chiara ci si porta sotto lo strapiombo che segna l'inizio del diedro (1C a sx). Si scala interamente il diedro con bella arrampicata sostenuta, passando sulla sx di una sporgenza (1C). Il diedro prosegue sempre sostenuto giungendo ad una cengetta. Da questa si sale facilmente ancora 5 m fino ad uno spuntone con cordini. 55 m; 5°-; 2C.
3)
•  Si gira dietro lo spuntone e si segue una crestina friabile, entrando successivamente in un camino (4°, p. 4°+) che si scala con bella arrampicata fino al terrazzino di sosta. 35 m; 3°, 4°, p. 4°+; 2CF.
4)
•  Con splendida arrampicata sostenuta si affronta direttamente la verticale parete, tendendo un po' a dx (6°-, 3C) fino ad entrare in una netta fessura (5°, 1C). La si segue completamente (4C), affrontando alla fine dei passaggi atletici su lame leggermente strapiombanti, preferibilmente in dülfer. Si raggiunge così una comoda cengia sostando su 2C sotto un diedro giallo (che non si seguirà) nel quale sono visibili altri chiodi. 50 m; 5°, 6°-; 8C, 2CF.
5)
•  Ci si sposta a sx qualche metro lungo la cengia fino sotto una fessura inclinata a dx (1C alla base; poco più a sx c'è una sosta a spit della Via La Grande Guerra). Si scala la fessura e quindi la sua prosecuzione giallastra, ben appigliata (p. 5°) passando a sx di una lama. Si sale ancora per ca. 5 m lungo un diedro-canale fino ad uscire traversando a sx per una decina di metri (4°, qualche p. delicato) fino alla sosta a chiodi. Anche qui, poco a sx, passano gli spit della Grande Guerra. 25 m; 4°, p. 5°; 1CF.
6)
•  Si salgono le belle placche soprastanti, in leggera diagonale a sx con percorso non obbligato, puntando a raggiunge la già visibile sosta finale a spit della Grande Guerra. Si può sostare su questa o, più sbrigativamente, oltrepassare la cresta del monte e fermarsi alla sosta di calata (1C+2S) che si trova solo qualche metro oltre. 30 m; 4°, pp. 4°+; 1C+2SF.

Discesa:
Dalla sosta oltre la cresta ci si cala direttamente in doppia (40 m ca.) fino alla sottostante grande cengia.
La si segue verso dx entrando nel canale fra la Tofana di Rozes e il Castelletto, poco sotto la forcella che li separa.
S i scende quindi per il vallone ghiaioso per evidenti tracce (qualche segnavia, un breve tratto attrezzato) , aggirando a N il Castelletto e ritornando in breve nei pressi dell' attacco. 45 min.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SITI GEMELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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